[118] La vojo
Altre poesie di Zamenhof sono già state lette [15; 22; 26; 29; 36; 82]. Almeno due ancora (oggi La vojo, prossimamente Mia penso), di fondamentale rilevanza per la comprensione della genesi e dell'organizzazione del Movimento Esperantista prima ancora che per il valore artistico, sono da leggere.
La vojo per qualche tempo contese a La espero l’ufficialità di Esperanta himno, e lo stesso Zamenhof faticò a non preferire a quello poi scelto dalla intera Esperantistaro. Alcune espressioni sono diventate proverbiali.
La vojo
Tra densa mallumo briletas la celo, Al kiu kuraĝe ni iras. Simile al stelo en nokta ĉielo, Al ni la direkton ĝi diras. Kaj nin ne timigas la noktaj fantomoj, Nek batoj de l' sorto, nek mokoj de l' homoj, ĉar klara kaj rekta kaj tre difinita ĝi estas la voj' elektita. Nur rekte, kuraĝe kaj ne flankiĝante Ni iru la vojon celitan! Eĉ guto malgranda, konstante frapante, Traboras la monton granitan. L' espero, l' obstino kaj la pacienco, - Jen estas la signoj, per kies potenco Ni paŝo post paŝo, post longa laboro, Atingos la celon en gloro. Ni semas kaj semas, neniam laciĝas, Pri l' tempoj estontaj pensante. Cent semoj perdiĝas, mil semoj perdiĝas, - Ni semas kaj semas konstante. “Ho, ĉesu!” mokante la homoj admonas, - “Ne ĉesu, ne ĉesu!” en kor' al ni sonas: “Obstine antaŭen! La nepoj vin benos, Se vi pacience eltenos”. Se longa sekeco aŭ ventoj subitaj Velkantajn foliojn deŝiras, Ni dankas la venton, kaj, repurigitaj, Ni forton pli freŝan akiras. Ne mortos jam nia bravega anaro, ĝin jam ne timigos la vento, nek staro, Obstine ĝi paŝas, provita, hardita, Al cel' unu fojon signita! Nur rekte, kuraĝe kaj ne flankiĝante Ni iru la vojon celitan! Eĉ guto malgranda, konstante frapante, Traboras la monton granitan. L' espero, l' obstino kaj la pacienco, - Jen estas la signoj, per kies potenco Ni paŝo post paŝo, post longa laboro, Atingos la celon en gloro. |
La
via
Fra il buio fitto brilla debole il fine cui noi coraggiosamente ci indirizziamo. Simile a una stella nel cielo notturno ci dice la direzione. E non ci spaventano i fantasmi della notte né i colpi del destino, né l'ironia degli uomini, perché è chiara, diretta e ben definita la via scelta. Ora diretti, con coraggio e determinazione percorriamo la via scelta come meta! Persino una piccola goccia, colpendo con costanza, perfora il monte granitico. L'espero [> 3], l'ostinazione, e la pazienza - ecco i segni per la cui potenza passo dopo passo, dopo lungo impegno, raggiungeremo la meta nella gloria. Seminiamo e seminiamo senza mai stancarci, pensando ai tempi futuri. Cento semi si perdono, mille semi si perdono - noi seminiamo e seminiamo con costanza. “Oh, smettete!” ammoniscono gli uomini sfottendo, - “Non smettere, non smettere!” ci risuona nel cuore: “Avanti ostinatamente! I nipoti vi benediranno se terrete duro con pazienza”. Se una lunga aridità o venti improvvisi strappano le foglie languenti, ringraziamo il vento e, ripuliti, acquistiamo una forza più fresca. Ormai non morirà il nostro gruppo capace, ormai non lo spaventerà il vento, non la stasi, ostinato cammina, provato, temprato, alla meta una volta segnata! Ora diretti, con coraggio e determinazione percorriamo la via scelta come meta! Persino una piccola goccia, colpendo con costanza, perfora il monte granitico. L'espero, l'ostinazione, e la pazienza - ecco i segni per la cui potenza passo dopo passo, dopo lungo impegno, raggiungeremo la meta nella gloria. |
Pli bone estas
reiri, ol perdi la vojon [1967] “E’
meglio ripartire che perdere la strada”.