[40] Homo

 
Frequenzialmente, e dunque culturalmente, homo è fra i termini più presenti nei discorsi di Zamenhof ai Congressi Universali. Esso significa l’uomo, senza distinzione alcuna, come ben sottolinea la Dichiarazione dei diritti umani. Così profeticamente dichiarava il Majstro nel primo discorso ufficiale, tenuto a Boulogne-sur-mer nel 1905, una sorta di discorso programmatico del movimento nascente:

…en nia kunveno ne ekzistas nacioj fortaj kaj malfortaj, privilegiitaj kaj senprivilegiitaj, neniu humiliĝas, neniu sin ĝenas; ni ĉiuj sentas nin kiel membroj de unu nacio, kiel membroj de unu familio, kaj la unuan fojon en la homa historio ni, membroj de la plej malsamaj popoloj staras unu apud alia ne kiel fremduloj, ne kiel konkurantoj, sed kiel fratoj, kiuj ne altrudante unu la alia sian lingvon, komprenas sin reciproke, ne suspektas unu la alian pro mallumo ilin dividanta, amas sin reciproke kaj premas al si reciproke la manojn ne hipokrite, kiel alinaciano al alinaciano, sed sincere, kiel homo al homo. Ni konsciu bone la tutan gravecon de la hodiaŭa tago, ĉar hodiaŭ inter la gastamaj muroj de Bulonjo-sur-Maro kunvenis ne Francoj kun Angloj, ne Rusoj kun Poloj, sed homoj kun homoj. Benata estu la tago, kaj grandaj kaj gloraj estu ĝiaj sekvoj!

…nel nostro convegno non esistono nazioni forti e deboli, privilegiate e non privilegiate, nessuno si umilia, nessuno si sente inferiore; noi tutti stiamo su un fondamento neutrale, noi tutti abbiamo gli stessi identici diritti; noi tutti ci sentiamo membri di una sola nazione, membri di una sola famiglia, e per la prima volta nella storia dell’umanità noi – membri dei più diversi popoli – stiamo l’uno accanto all’altro non come stranieri, non come concorrenti, ma come fratelli che, non imponendo l’uno all’altro la propria lingua, si comprendono tra loro, non hanno sospetto l’uno dell’altro per una oscurità che li divide, si amano l’un l’altro e si stringono la mano non ipocritamente, come straniero a straniero, ma nella sincerità, come uomo a uomo. Dobbiamo dunque essere ben consapevoli di tutta l’importanza del giorno presente, perché oggi, tra le mura ospitali di Boulogne-sur-mer, si sono riuniti non francesi con inglesi, non russi con polacchi, ma uomini con uomini. Benedetto sia il giorno, e grandi e belli siano i suoi risultati!

Vedi anche [33; 57].


Homo senpeka neniam ekzistis
[736] “Un uomo innocente non esiste”, ovvero “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”: e dunque la vignetta d'apertura ci ricorda che è comprensibile come si possa amare l’umanità (homaro) ma non gli uomini (homoj).

 

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