[93] Dichiarazione di Tyresö

 

Nel 1969 il 25° Congresso Internazionale della Gioventù Mondiale Esperantista, svoltosi a Tyresö (Svezia) dal 3 al 10 agosto, approvò la seguente risoluzione, che è ricordata – appunto – col nome di “Dichiarazione di Tyresö”:


En pluraj prelegoj kaj diskutgrupoj kun la ĝenerala temo "Junularo kaj socio" ni pristudis la nuntempan radikalan ŝanĝon de la rolo de la junularo en socio, kiu montriĝas en intelekta kaj politika mobilizo de la junularo.
La mobilizo okazas ĉefe pro sento, ke la libera evoluo de la individuo estas pli kaj pli endanĝerigata de la establitaj ordosistemoj.
La establitajn ordosistemojn subtenas du tendencoj: unue, malaktualaj kaj tro normigaj konceptoj pri la homo, due, la rapide evoluanta teknologio, kiu emas detrui kaj anonimigi la individuecon, detrui la fizikan ĉirkaŭaĵon de la homo, kaj subfosi la homan psikon.
La lingvo estas realaĵo intime ligita al sociaj kaj politikaj fenomenoj. Tial ĉiuj ajn agadoj pri lingvaj problemoj estas samtempe sociaj agadoj.
Se oni konsekvence aplikas la koncepton pri konservo de la integreco de la individuo, oni nepre venas al malaprobo de lingva kaj kultura diskriminacioj en ĉiu formo, al malaprobo de ĉiu tiel nomata solvo de la lingva problemo, kiu baziĝas sur diskriminacio, kaj al konstato, ke oni ne sufiĉe atentas la detruadon de la kultura kaj lingva fono de multaj popoloj. Tiu detruado estas nenio alia ol instrumento de lingva imperiismo.
En nia propra laboro ni antaŭvidas esploradon kaj informadon pri la neadekvato de la monda lingva situacio, kaj pri ĝia kunligo kun la detruo de la homa personeco en la nomo de teknologia kaj ekonomia programoj.
La mobilizo de la junularo estas subtenenda kaj partoprenenda batalo por la digno de la homo.
La estonta agado de TEJO inkluzivos lanĉon de agadoj, kiuj celos plivastigi la dimension de la individuo en la socia kaj teknologia evoluo. Tiuj aktivecoj baziĝos sur la specialaj trajtoj de TEJO, kiel organizaĵo laboranta por forigo de ĉia misuzo de lingvoj por ekonomia, kultura aŭ politika subpremado.

Abbiamo discusso in numerose conferenze e dibattiti sotto il titolo generale “Giovani e Società” il mutamento radicale del ruolo delle nuove generazioni nella società, che si rende evidente oggi nella mobilitazione culturale e politica dei giovani.
Questa mobilitazione è dovuta soprattutto alla sensazione che il libero sviluppo dei singoli è sempre più limitato dall’ordine prestabilito.
In questo ordine prestabilito si possono individuare due linee guida: in primo luogo, concetti superati e troppo limitativi della libertà personale, in secondo luogo il rapido sviluppo della tecnologia, che tende a distruggere e ad omogeneizzare le individualità, a distruggere l’ambiente stesso della vita umana e a comprimere la psiche.
La lingua è una realtà intimamente connessa con i fenomeni sociali e politici. Per questo ogni attività in campo linguistico è contemporaneamente un’attività in campo sociale.
Se si applica coerentemente il concetto di preservazione dell’integrità dell’individuo, si giunge inevitabilmente alla disapprovazione di ogni discriminazione linguistica e culturale in qualsiasi forma si manifesti, alla disapprovazione di ogni soluzione autoreferenziale dei problemi linguistici basata sulle discriminazioni, e alla constatazione che oggi non si rivolge un’attenzione sufficiente alla distruzione del substrato linguistico e culturale di molti popoli. Una tale distruzione altro non è che uno strumento dell’imperialismo linguistico.
Fra i nostri compiti ci proponiamo di renderci conto dell’inadeguatezza della situazione linguistica mondiale, e di fare opera di informazione sul suo collegamento con la distruzione della personalità in nome di un cosiddetto progresso tecnologico ed economico.
La mobilitazione giovanile è una battaglia a favore della dignità dell’uomo, e quindi da sostenere e condividere.
La futura attività della Gioventù Esperantista Mondiale comprenderà l’avviamento di azioni volte ad ampliare le dimensioni dell’individuo all’interno del progresso sociale ed economico. Queste azioni rientrano nella missione specifica della Gioventù Esperantista Mondiale, organizzazione che si batte per eliminare l’uso improprio delle lingue che si risolve in oppressione economica, culturale e politica.


Questa dichiarazione conserva la sua attualità; non vi figura il termine globalizzazione, che a  quell’epoca non era ancora diffuso, ma lo sottintende, ed è una pietra miliare nella storia della gioventù esperantista, organizzata nella TEJO (Tutmonda Esperantista Junulara Organizo), alla quale dedicheremo fra poco uno specifico approfondimento.


La foto del castello di Tyresö è da Wikipedia: http://eo.wikipedia.org/wiki/Dosiero:Tyreso_slott_view1.jpg


Un proverbio illustra perfettamente quale ruolo fondamentale ricopra la gioventù per tutti noi: Se junulo ne lernis, maljunulo ne scias [2233] “Se da giovane non hai imparato, da vecchio non sai”.





 

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