schede sulle BIOGRAFIA e sui TESTI FONDAMENTALI
Le note più generali sulla storia e la cultura del movimento esperantista sono accompagnate da vari approfondimenti biografici, intesi a illustrare la vita e i contributi di alcuni principali protagonisti dell'esperanto, senza pretese di esaustitivtà e completezza, ma individuando alcuni profili significativi e originali sia nel campo della produzione letteraria che in quello della vera e propria evoluzione del Movado.
Dei poeti in lingua
esperanto vengono offerti i ritratti di Baldur Ragnarson [14], Gaston Waringhien [21], Raymond Schwartz [28], Stanislav Schulof [42], Kálmán Kalocsay [56], Marjorie Boulton [91], Gyula Baghy
[119], William Auld [125].
Fra i protagonisti
del Movimento sono invece approfonditi Luigi Migliorini [7], Angelo Filippetti (con un excursus sull'esperanto a Milano) [35], Reinhard Selten [49], Mauro Nervi [77],
André Martinet [80], Nitobe Inazô [85], Giorgio Canuto [96], Umberto Broccatelli e Luigi Minnaja
(con un excursus
sull'esperanto in Italia) [99], Giovanni
Peterlongo [100], Ferdinand de Saussure [105], George Soros [112], Alessandro Bausani [116], Ivo Lapenna [123].
E per lasciare
doveroso spazio al fondatore stesso del Movimento, sono stati riportati
e commentati i testi fondamentali di Zamenhof,
dall'inno ufficiale La Espero
[15] [29]
[82] alla poesia che esalta il concetto
di fratellanza esperantista [22], dalla
Preghiera [36] alla Dichiarazione
sull'Esperantismo [83], alle riflessioni
più personali e poetiche dell'"Ultima confessione" [108], Ho
mia kor' [26], La Vojo [118],
Mia Penso [122].