[38] Regulo sepa

 
La settima regola grammaticale dell’esperanto recita:


Adverboj estas formataj per aldono de “e” al la radiko.

Gli avverbi sono formati mediante l’aggiunta di “e” alla radice.


Per unire l’utile al dilettevole, guardiamo alcuni esempi tratti direttamente dai proverbi:

Al du sinjoroj samtempe oni servi ne povas [24] “Non si può servire contemporaneamente due signori”.

Antaŭe kion vi devas, poste kion vi volas [106] “Prima ciò che devi, poi ciò che vuoi”, ovvero “prima il dovere, poi il piacere”.

Bona famo sin trenas testude, malbona kuras rapide [180] “La buona fama si trascina lentamente (letteralmente “a tartaruga”), quella cattiva corre velocemente”.

Ju pli frue, des pli certe ju pli volonte, des pli lerte [793] “Quanto più presto, tanto più certamente – quanto più volenterosamente, tanto più abilmente”.

 

 Tabelvortoj, ovvero i correlativi in esperanto

 I correlativi appartengono alle categorie grammaticali di pronomi, avverbi o congiunzioni relative, e sono formati dalle combinazioni di cinque prefissi con nove suffissi, ciascuno con un significato particolare. Sono utili per la formazione di domande e risposte e per la correlazione di due proposizioni in un’unica grande frase più complessa.

Prefissi dei correlativi


·  KI- se all'inizio di una domanda, indica cosa si vuole   sapere. Altrimenti indica una congiunzione tra due proposizioni, del tipo “il/la quale X...” dove X è quanto contenuto nel suffisso (luoghi, individui…)
· TI- per dimostrare, indicare
· NENI- assenza
·  I- indefinitezza
·  ĈI- ogni, totalità

 

Suffissi dei correlativi

·   -U individualità, cioè persona o cosa (reale o astratta). Consente il plurale e/o l'accusativo.
·    -E luogo. Regge l'accusativo quando indica moto a luogo (se non preceduta da opportuna preposizione: al, ĝis)
·   -AM tempo
·    -O cosa o fenomeno sconosciuto, non classificato. Consente l'accusativo, non il plurale.
·   -EL maniera, modo
·   -OM quantità
·    -AL causa, motivo
·     -ES possesso
·     -A tipo, qualità. Consente il plurale e/o l'accusativo.

 
La tabella seguente può essere letta in due sensi. Procedendo per colonna, si ha lo "scopo" di ogni correlativo: chiedere o mettere in relazione (KI-), mostrare (TI-), esprimere assenza (NENI-), indefinitezza (I-), totalità (ĈI-).

Procedendo per riga, si ha l'oggetto del correlativo, cioè cosa si considera (che si chiede, mostra, è assente o totale, è indefinito): un'unità, come una persona, oggetto o elemento (-U), un luogo (-E), un tempo (-AM), un qualcosa (-O), un modo (-EL), una quantità (-OM), un motivo (-AL), possesso (-ES), un tipo (-A).

I correlativi con suffissi -u, -o, -a, -es sono pronomi, gli altri suffissi -al, -am, -e, -el, -om sono avverbi o congiunzioni relative (a seconda del contesto).

 

Per ulteriori informazioni o esempi rimandiamo a http://it.wikibooks.org/wiki/Esperanto/Correlativi.

 

Giocando sull’inglese (la granda malamiko degli esperantisti), provate ora a tradurre in esperanto questa scritta (da http://www.saperlo.it/guida/come-e-quando-utilizzare-adjectives-e-adverbs-in-inglese-122046/)

 

Soluzione:
Adverboj: ili existas. Uzu ilin!

 

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