Il Progetto Esperanto 125

Appare il 26 luglio 1887 il primo manuale della lingvo internacia (“lingua internazionale”) a firma del Doktoro Esperanto, “il medico che spera”, pseudonimo di L. L. Zamenhof che passerà, nel giro di un anno, a indicare definitivamente la nuova creazione: una lingua pianificata a posteriori, neutrale, caratterizzata da una grammatica del tutto regolare ed essenzializzata e da un vocabolario scelto su base internazionale, nata con l’intento non di sostituire le lingue nazionali (al contrario, gli esperantisti sono tra i più convinti difensori del valore della diversità delle culture, e sostenitori della pari dignità di tutte le lingue), bensì di abbattere le barriere comunicative fra i diversi popoli del pianeta.

Nato da un ideale di pace, collaborazione e intercomprensione tra gli uomini, l'esperanto si pone al di sopra di ogni differenza etnica, politica, religiosa, e – proprio perché lingua propria di nessuna nazione e insieme accessibile a tutti su una base di uguaglianza – tutela contro il predominio culturale ed economico dei più forti e contro i rischi di una visione monoculturale del mondo.

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Si celebra quest’anno, dunque, il centoventicinquesimo dell’apparizione di quel testo fondamentale della storia dell’esperanto, quell’Unua Libro (“primo libro”) che confluirà nel Fundamento de Esperanto (“Fondamento dell’esperanto”: Hachette, Parigi 1905). Il mondo esperantista internazionale ha deciso di festeggiare tale data appunto con il “Progetto 125”: in questo caso, proponiamo 125 piccoli step in progress (come il numero 1 2 5, appunto, che trasmette, inconsciamente, il messaggio emotivo positivo di crescita, rafforzamento, futuro, progresso) per entrare nel cuore dell’utopia (non nel senso del “non luogo”, ma come – provocatoriamente e con grande raffinatezza – ribadì Thomas More, del “luogo buono”) esperantista e comprenderne (che non vuol dire condividere, ma almeno dissipare pregiudizi e disinformazione) idealità e sogni. Il progetto nella sua originaria versione online è ospitato sul sito web del Comune di Mazara del Vallo, che dal 26 luglio ne pubblica una scheda al giorno (l'ultima è prevista il 28 novembre). Per tale significativo supporto istituzionale sinceri ringraziamenti vadano al Sindaco di Mazara del Vallo, dott. Nicolò Cristaldi, e al suo Portavoce, dott. Pasqualino Mattaroccia, che con pazienza e professionalità ha garantito la quotidiana realizzazione del progetto.

Con l’occasione di presentare parole chiave della cultura esperantista, si intende delineare una sorta di cammino di informazione sullo spirito, sulla filosofia e sul sogno, perché no?, della lingua internazionale creata da Zamenhof allora, e ancora ben viva oggi, non solo nella prassi, ma prima ancora nella validità delle sue basi ideali.Si alterneranno approfondimenti in diverse categorie e ambiti, quali individuati dalle voci del menu principale: dagli ineludibili cenni grammaticali (di lì nasce il progetto esperantista) all’illustrazione di realtà esperantiste (e più in generale della storia del Movimento), da approfondimenti semantici a incursioni nella poesia e nella letteratura in lingua originale, dalla presentazione di personalità celebri alla discussione di aspetti filosofici e programmatici sottesi al sogno di Zamenhof, non disdegnando di marcare quei tratti indentitari che fanno della realtà esperantista un kvazaŭ-popolo, una sorta di “nazione” del tutto particolare.


Parma, 31/10/2012



CREDITS

Esperanto 125

Milano, Federazione Esperantista Italiana, 2012

ISBN 9788896582039



un progetto di

DAVIDE ASTORI

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progetto grafico e revisione editoriale

NICOLA REGGIANI

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I testi delle schede sono stati redatti da Davide Astori (#1-63) e Nicola Reggiani (#64-126)



hanno collaborato


LUIGIA OBERRAUCH MADELLA


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ANNA LOEWENSTEIN CORSETTI


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FABIO BETTANI


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RENATO CORSETTI


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MICHAEL BORIS MANDIROLA


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CARLO MINNAJA


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NICOLA MINNAJA


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